La casa-museo Boschi Di Stefano si trova in zona Porta Venezia ed è una piccola chicca tutta da scoprire.
L’abitazione è situata all’interno di un palazzo progettato dal celebre architetto Piero Portaluppi (lo stesso di Villa Necchi). Ora diventata museo, un tempo era abitata da i due coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, due collezionisti d’arte, che acquistarono più di 2000 opere. Alcune di queste opere, circa 300, sono oggi esposte all’interno della casa.
Quando ancora vi abitavano i due proprietari e, quindi, prima che venisse risistemato per adibirlo a spazio espositivo, dovete immaginare l’appartamento con preziosi tappeti, dipinti appesi e sparsi ovunque, anche a terra appoggiati alle pareti per mancanza di spazio.
Antonio e Marieda furono, come già detto, dei collezionisti. Eppure non si può tacere la loro capacità straordinaria di scovare talenti. I due coniugi compravano solo da artisti emergenti e sconosciuti, i quali, poi, con lo sviluppo del mercato dell’arte, divennero famosi e apprezzati. Tra questi ricordiamo Sironi, Corrente, Morandi, De Pisis, Fontana, e altri.
Le opere in mostra
L’appartamento di trova al secondo piano del palazzo. Qui la mostra segue un ordine cronologico e un criterio qualitativo. All’ingresso trovate i ritratti dei coniugi. Svoltando a sinistra, troverete una prima parte della collezione risalente agli anni ’10, raccolta dal padre di Marieda che era già collezionista. La coppia, invece, iniziò a raccogliere opere a partire dagli anni ’20 fino agli anni’60. Il muro che divide lo studiolo dalla sala da pranzo segna la divisione tra le opere precedenti la seconda guerra mondiale e le opere post guerra (da una parte le opere di Sironi, con la tipica ristretta gamma di colori, dall’altra quadri coloratissimi realizzati da un gruppo antagonista ai dettami del regime).
Una collezione incredibile che Antonio Boschi decise di donare al Comune di Milano, con l’impegno di renderla accessibile al pubblico. Una sala di Palazzo Reale venne dunque destinata alla mostra di queste opere. Tuttavia, questa soluzione non ebbe lunga vita. Palazzo Reale presto destinò l’ala ad altre esposizioni e le opere tornarono in deposito al Castello Sforzesco. Gli eredi non furono contenti di questa decisione, così crearono la “Fondazione Bosch Di Stefano”, donando anche la casa, così da accogliere almeno una parte della collezione. Questa operazione richiese però un po’ di anni. la casa-museo, infatti, è aperta sola dal 2003.
Non c’è che da ringraziare gli eredi. Vedere i quadri e gli altri oggetti collezionati nella casa che da sempre gli ha ospitati e dove si è consumata ed evoluta la passione artistica di Antonio e Marieda rende il tour ben più suggestivo e piacevole.