Il Museo del Novecento è relativamente giovane, ma già un’istituzione museale importante che vanta una ricca e preziosa collezione d’arte del XX secolo. Sorge vicino al secolare Duomo di Milano, condividendone la vista sulla piazza brulicante.
Al suo interno, la direzione alla contemporaneità si nota già dalla particolare rampa a spirale che guida lo spettatore verso i vari piani espositivi.
Ad aprire le danze è ” Il Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1901). Un’opera significativa, raffigurante un corteo di lavoratori in sciopero, decisi nel rivendicare i propri diritti e un giusto salario. Qui la luce diventa elemento simbolico: l’illuminazione frontale va a indicare il cammino verso la speranza e il riscatto.
Seguono poi opere perlopiù italiane, dopo una sezione dedicata ad artisti stranieri esponenti delle Avanguardie Internazionali, come Picasso e Kandinskij. Dal futurismo all’astrattismo, fino a sezioni monografiche relative a importanti artisti italiani come Marino Marini.
Giungiamo poi al terzo piano, dove una alta stanza con grandi finestre ci regala una vista incredibile sulla piazza del Duomo. Sopra le nostre teste un neon serpentino, opera di Lucio Fontana, contribuisce a rendere unico questo ambiente.
Il giro si completa, attraversano una passerella sospesa nel vuoto, con una collezione conclusiva, che comprende Arte cinetica, Arte Pop fino all’arte concettuale.
Il museo ospita poi mostre temporanee per le quali occorre rimanere aggiornati.