ZIBO Zona Sant’Ambrogio

ZIBO Zona Sant’Ambrogio

DOVE MANGIARE

Zibo nasce sulla strada, cuochi itineranti che con il loro Food Truck cucinavano piatti della tradizione ma rielaborati in modo tale da essere facili e veloci da mangiare (ravioli, sandwich, fritti). Dal 2017 hanno messo radici e aperto un ristorante in zona Sant’Ambrogio, piccolo, con circa 30 posti a sedere, ma molto accogliente. Il cibo rimane però con l’anima da nomadi su due ruote.

Eravamo in 6 a mangiare e abbiamo avuto la possibilità di assaggiare diversi piatti. Abbiamo iniziato con gli sfizi, frittelle alle erbe e arancini al radicchio, molto buoni. La prossima volta, però, vogliamo provare il primo sale, un antipasto caldamente consigliato dalla cameriera e che ci siamo pentiti di non aver ordinato. I primi erano tutti dei ravioli che volevano ricreare nel gusto altri celebri piatti di pasta, ad esempio i pizzoccheri o la carbonara. I due cavalli di battaglia del locale sono i Gyoza e il Pastrami Sandwich. Il primo consiste in una rivisitazione del risotto alla milanese, i ravioli tipici giapponesi con farina di riso vengono farciti con un ripieno di ossobuco di vitello e serviti con una salsa di midollo e zafferano. Mentre il secondo è composto da due fette di pane ai cereali imbottite di carne di manzo prima marinata, poi affumicata e cotta a bassa temperatura, honey mustard e cavolo rosso agrodolce. Ormai sazi, abbiamo optato per un dolce al cucchiaio che abbiamo condiviso insieme: un monte bianco da leccarsi i baffi!

il ristorante è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici:
A 5 minuti dalla fermata della metropolitana Sant’Ambrogio (Linea Verde).
Con il Bus 94 scendendo alle fermate di Piazza Resistenza Partigiana, Sant’Ambrogio M2 o Via Carducci.
O con la linea 3 e 2 del Tram (fermata Carrobbio e Piazza Resistenza Partigiana).

ROSSO BRERA Zona Brera

ROSSO BRERA Zona Brera

DOVE MANGIARE

Rosso Brera è uno dei nostri indirizzi preferiti nella zona di Brera. Questo ristorante si trova in una piazzetta molto tranquilla, senza troppo passaggio, davanti alla chiesa sconsacrata di San Carpofaro. Proprio per questo motivo è piacevole mangiare all’aperto, oltre che nelle salette ben arredate all’interno.

L’ultima volta che ci siamo stati abbiamo mangiato un ottimo risotto cacio e pepe e dei ravioloni ripieni di zucca e castagne, e per finire una squisitissima tarte tatin di mele.

Qui di seguito la mappa di Rosso Brera e il link al sito.

RISOELATTE, Zona Duomo

RISOELATTE, Zona Duomo

DOVE MANGIARE

Risoelatte si trova a due passi dal Duomo, si caratterizza per una location speciale che ti catapulta nei mitici anni ’60.

Negli ultimi anni, da quando i nonni non ci sono più, abbiamo fatto fronte a questa mancanza creando nuove tradizioni familiari. La vigilia la passiamo sempre insieme al papà e alla sua compagna, il più delle volte in giro per Milano. Quest’anno la scelta del Ristornate è ricaduta in Risoelatte.

Appena abbiamo varcato la soglia d’ingresso del locale ci è sembrato di aver fatto un viaggio indietro nel tempo. All’infanzia di mio padre, a casa di sua mamma. Ad accoglierci un jukebox che riproduceva i grandi successi dei Beatles. Giornali dell’epoca e sedioline vintage prese dal cinema. Questo era l’ingresso. Una volta saliti, ci siamo seduti in questa stanzetta con alle mie spalle una credenza ricca di utensili e oggetti che troveresti nella cucina della nonna. Colori sul verde e decorazioni natalizie, anch’esse vintage. C’erano persino i panni stesi sul filo. E consiglio fortemente una capatina al bagno, persino lì troverete oggetti a tema: un vecchio phon, delle pantofole, una vestaglia, il kit da barba del nonno e molto altro. Tra la porta del bagno e la cucina? C’è un fornelletto dove viene scaldato il caffè, servito rigorosamente con la moka.

E ora veniamo al cibo. Anche il menù ovviamente è retrò. Chiamandosi Risoelatte, tra i primi moltissime proposte di riso. Noi abbiamo assaggiato il riso e latte, devo dire molto particolare come piatto, sapeva d’infanzia. Tra i dessert, quello che più abbiamo gradito è stato il tiramisù, ma c’erano anche proposte con il riso. Mio padre ha assaggiato il riso e latte dolce con fave di cacao e il caramello.

Nel complesso siamo rimasti soddisfatti, il personale era super gentile e disponibile. Molto adatto anche per delle cenette romantiche, c’era un tavolo posizionato in una nicchia con la finestra e una lampada a luce soffusa appesa al soffitto che sembrava perfetto per un date. Poi da nostalgica, ho adorato l’atmosfera anni ’60, mi sono sentita come quando da bambina andavo a cena dai nonni.

HYGGE Zona Sant’Ambrogio

HYGGE Zona Sant’Ambrogio

DOVE MANGIARE

Hygge, in via Giuseppe Sapeto 3, è uno dei posti più frequentati dagli amanti del brunch. Viene servito la Domenica e il Sabato, dalle 10:00 alle 15:30. Un successo del tutto meritato e coronato con la vittoria nel programma di Alessandro Borghese, 4 Ristoranti.

Brunch

Ci sono due tipologie di brunch tra cui scegliere: Regular o vegano. Il menù subisce delle modifiche e variazioni in base alla stagione. Non vedo l’ora di tornare in autunno, quando mi hanno preannunciato aggiungeranno i Cinnamon rolls (brioche tipiche danesi alla cannella, hanno il sapore dell’autunno). Il prezzo è fisso, 25 euro con acqua e spremuta comprese. Come ogni brunch che si rispetti troverete uova, yogurt e gragnola, ma non solo. Le proposte sono molteplici tra dolce e salato, le combinazioni di sapori ricercate e stimolanti per il palato.

Hygge, cosa significa?

Prima ancora che questo locale diventasse così noto, in seguito al programma e al passa parola, ero venuta a conoscenza di questo posto grazie ad un’amica dell’università che conosceva la mia fissa per la ricetta della felicità danese, “hygge”. Questa parola, così breve e impronunciabile, non ho mai capito la sua pronuncia esatta (a quanto pare “hugga”), racchiude una filosofia e un modo di concepire la vita che mi sta molto a cuore. Hygge significa letteralmente “calore” o “intimità”, ma in realtà va molto oltre la sua accezione più letterale. E’ difficile dare una definizione, andrebbe vissuta. In pratica con hygge si intende il tempo di qualità passato con le persone care (ma anche da soli), in un atmosfera calda e accogliente. Beh questo locale direi che ha sposato bene questa filosofia rendendo speciale e di valore i piccoli momenti di quotidianità, come prendere un caffè con un amico o un brunch domenicale in famiglia.

OSTERIA DA FORTUNATA Zona Brera

OSTERIA DA FORTUNATA Zona Brera

DOVE MANGIARE

Nel cuore di Brera in via Fiori Chiari 13 si trova questo pittoresco ristorantino, Osteria da Fortuna. La cucina è romana e lo stile è rustico, il piatto forte è la pasta fresca.

Domenica, in uno dei nostri soliti giri, abbiamo voluto vivere un’esperienza da turisti stranieri. A pranzo eravamo rimasti leggeri, quindi alle 18 quando ancora i ristoranti erano semi deserti abbiamo deciso di sederci.

Riuscita la scelta dei piatti e dei bicchieri in terracotta che riflettono bene la cucina genuina e tradizionale. Da una vetrina è poi possibile ammirare due donne che con maestria tagliano e lavorano la pasta fresca.

Noi abbiamo assaggiato i tagliolini cacio e pepe, molto saporiti con la salsa cremosa al punto giusto. Oltre a quelli abbiamo preso gli strozzapreti con i fiori di zucca e il pecorino. La varietà di pasta e sughi è ampia, un po’ meno per i vegani e vegetariani. Hanno proposto a Camilla, mia figlia, una variante dei tagliolini con i fiori di zucca senza il guanciale, quando sono arrivati un’amara sorpresa, vi erano ancora dei pezzi di carne dentro, minuscoli ma c’erano. Una nota deludente, una mancanza grave che ha innervosito e ha guastato un po’ il momento.

Osteria da Fortunata pasta fatta a mano
Cacio e pepe

Abbiamo chiuso in bellezza con una torta alla ricotta e cioccolato fatta in casa, che abbiamo diviso in quattro, la fetta era gigante.

Torta di ricotta con gocce di cioccolato e del cioccolato fuso sparso sopra

L’esperienza nel complesso è stata positiva, abbiamo mangiato bene e l’atmosfera era piacevole, è sempre un valore aggiunto gustare il proprio pasto in una delle caratteristiche vie acciottolate di Brera.