Edifici: QUADRILATERO DEL SILENZIO un oasi di pace a Milano

Edifici: QUADRILATERO DEL SILENZIO un oasi di pace a Milano

Non esiste solo il famoso Quadrilatero della moda ma anche quello del Silenzio altrettanto entusiasmante. Edifici in stile liberty, giardini segreti, ville ecc… il tutto raggiungibile partendo dalla fermata Palestro della metrò: Via Serbelloni, Via Mozart, Via Cappuccini, Via Vivaio vi sveleranno pian piano tesori e sorprese, provare per credere.  Il punto di ingresso secondo me più adatto è l’arco del Palazzo della società Buonarroti-Carpaccio-Giotto su Corso Venezia. Attraversatelo, lasciandovi alle spalle i Giardini di Indro Montanelli con il Museo di di Storia naturale. Piazza Eleonora Duse, Palazzo Berri Meregalli, Palazzo Sola Brusca, l’orecchio di bronzo di Wildt, la Vittoria Alata, Villa Necchi, Palazzo Fidia, Villa Invernizzi.

EATALY, Zona Porta Garibaldi

EATALY, Zona Porta Garibaldi

DOVE MANGIARE

Il Tempio del gusto, in Piazza XXV Aprile n. 10, trovi questa meravigliosa struttura dove puoi comprare e gustare cibi di alta qualità, inoltre questa piazza costituisce il punto di partenza di tutti i nostri giri per Milano, dato che il parcheggio che usiamo sempre si trova comodamente proprio davanti ad Eataly.

Edifici: OMENONI, giganti si affacciano sulla strada

Edifici: OMENONI, giganti si affacciano sulla strada

“Omenoni” significa grandi uomini in dialetto meneghino, e sono proprio loro a dare il nome alla casa e alla via.

Dopo una vita avventurosa e turbolenta alla corte di Carlo V e Filippo II di Spagna, lo scultore Leone Leoni venne ad abitare a Milano, a questo indirizzo, in questa casa da lui stesso disegnata.

Il proprietario, oltre che scultore fu anche collezionista e medaglista. Molto amato dall’imperatore asburgico Carlo V, divenne responsabile della zecca imperiale, ricoprendo un ruolo di primo piano nella Milano asburgica.

Sotto il cornicione dell’abitazione compare la scritta “Calunnia sbranata dai leoni”, a testimonianza del carattere non troppo docile del proprietario. Pare che Leone arrivò a Milano nel 1542, dovendo fuggire da Roma in seguito a una rissa in cui avrebbe ferito un tesoriere del papa.

Si pensa che le statue siano ispirate a un disegno di Michelangelo, amico di Leone. Sicuramente riprendono l’arte antica romana e insieme a questa anche la sua storia. I quattro telamoni di pietra raffigurano infatti barbari sconfitti.

La casa ai tempi di Leone Leoni e del figlio Pompeo, divenne scrigno di preziose opere d’arte: oggetti d’arte antica, dipinti di grandi artisti, quali Tiziano e Correggio, il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci (oggi conservato nella Biblioteca Ambrosiana).

Oggi tutto quel che resta sono i giganti omenoni che si affacciano sulla strada e che intimoriscono i passanti, i quali tuttavia ne rimarranno rapiti per la grandiosità e la bellezza.