RISOELATTE, Zona Duomo

RISOELATTE, Zona Duomo

DOVE MANGIARE

Risoelatte si trova a due passi dal Duomo, si caratterizza per una location speciale che ti catapulta nei mitici anni ’60.

Negli ultimi anni, da quando i nonni non ci sono più, abbiamo fatto fronte a questa mancanza creando nuove tradizioni familiari. La vigilia la passiamo sempre insieme al papà e alla sua compagna, il più delle volte in giro per Milano. Quest’anno la scelta del Ristornate è ricaduta in Risoelatte.

Appena abbiamo varcato la soglia d’ingresso del locale ci è sembrato di aver fatto un viaggio indietro nel tempo. All’infanzia di mio padre, a casa di sua mamma. Ad accoglierci un jukebox che riproduceva i grandi successi dei Beatles. Giornali dell’epoca e sedioline vintage prese dal cinema. Questo era l’ingresso. Una volta saliti, ci siamo seduti in questa stanzetta con alle mie spalle una credenza ricca di utensili e oggetti che troveresti nella cucina della nonna. Colori sul verde e decorazioni natalizie, anch’esse vintage. C’erano persino i panni stesi sul filo. E consiglio fortemente una capatina al bagno, persino lì troverete oggetti a tema: un vecchio phon, delle pantofole, una vestaglia, il kit da barba del nonno e molto altro. Tra la porta del bagno e la cucina? C’è un fornelletto dove viene scaldato il caffè, servito rigorosamente con la moka.

E ora veniamo al cibo. Anche il menù ovviamente è retrò. Chiamandosi Risoelatte, tra i primi moltissime proposte di riso. Noi abbiamo assaggiato il riso e latte, devo dire molto particolare come piatto, sapeva d’infanzia. Tra i dessert, quello che più abbiamo gradito è stato il tiramisù, ma c’erano anche proposte con il riso. Mio padre ha assaggiato il riso e latte dolce con fave di cacao e il caramello.

Nel complesso siamo rimasti soddisfatti, il personale era super gentile e disponibile. Molto adatto anche per delle cenette romantiche, c’era un tavolo posizionato in una nicchia con la finestra e una lampada a luce soffusa appesa al soffitto che sembrava perfetto per un date. Poi da nostalgica, ho adorato l’atmosfera anni ’60, mi sono sentita come quando da bambina andavo a cena dai nonni.

Bar: FIURI Fiori e Caffè

Bar: FIURI Fiori e Caffè

Il Quartiere Isola è ricco di piccole realtà interessanti, una tra queste è Fiuri Fiori e Caffè. Un posto dove puoi comprare i fiori e sorseggiare un caffè. L’atmosfera che si vive in questo piccolo localino è quella di casa.

Appena si entra si viene accolti da un tripudio di fiori e piante che riempiono la vista e ci rendono subito più rilassati. In un angolino vi è un vecchio gira dischi, quando ci sono stata io suonava i grandi successi di Elton John. Ci sono poi le tazzine e i piattini spaiati che sembrano provenire dalla credenza della nonna, molto graziosi, rinforzano quella sensazione di calore e di casa.

Fiuri è si presta sia per incominciare bene la giornata a colazione, che per due chiacchiere con le amiche il pomeriggio a merenda. L’offerta è varia: croissant, Pain au Chocolat, muffin, torte e biscotti, da accompagnare con le bevande a base di caffè, con i succhi di frutta o con una corroborante tazza di cioccolata calda.

Oltre all’attività di caffetteria, vi è quella di fioraio. Infatti vengono create su richiesta delle splendide composizioni floreali. Vengono noleggiate le piante o affittato il locale per shooting ed eventi. Ma non solo, cliccate qui, per scoprire gli innumerevoli servizi che Fiuri offre.

Ecco la mia merenda da Fiuri Fiori e Caffè.

 

Street Food: YOURS BUBBLE TEA e Dumplings, street food a Cadorna

Street Food: YOURS BUBBLE TEA e Dumplings, street food a Cadorna

Una delle cose che allietavano di più la nostra vita da studentesse pendolari (Varese-Cadorna) era il pensiero di gustarci un bubble tea da Yours Bubble Tea e Dumplings. Un modo perfetto per ingannare le attese e i ritardi del treno. Altre volte prendevamo anche i ravioli o gli gnocchi coreani (Tteokbokki). Ce li facevamo impacchettare per bene e pranzavamo all’ombra degli alberi di Parco Sempione, appena fuori le mura del Castello Sforzesco.

Le ragazze che ci lavorano sono gentilissime, sempre sorridenti e disponibili a mettere il turbo se hai il treno tra 4 minuti ma non vuoi rinunciare al tuo bubble tea.

Per i bubble tea potete richiedere una tesserina, ogni volta che ne prendete uno ti appongono un timbro, raggiunti i 10, ne avrete uno in omaggio.

Il rapporto qualità-prezzo è ottimo.

Se prendete gli gnocchi coreani vi avvertiamo, piccano parecchio. Altra avvertenza, se non avete mai bevuto il bubble tea andateci cauti, non bevete e risucchiate le bubble di gelatina, ma soprattutto di tapioca, di fretta.

Yours Bubble Tea e Dumplings è il nostro posto del cuore a Cadorna, che sia per prendere una veloce bevanda d’asporto o per un picnic improvvisato al parco.

Si affaccia nel Piazzale di Luigi Cadorna, vicino alla stazione. Un chioschetto subito riconoscibile per il colore giallo acceso che lo contraddistingue.

 

Gelateria: PAVE’ Gelati & Granite in Porta Romana

Gelateria: PAVE’ Gelati & Granite in Porta Romana

Dopo il grande successo di Pavè Pasticceria, valutata positivamente dal New York Times e diventata un must per i milanesi, hanno aperto ben due gelaterie (Pavè Gelati & Granite). Noi siamo stati in quella di Porta Romana in via Cesare Battisti 21. In quanto a riconoscimenti anche la gelateria non scherza, ha ricevuto da Gambero Rosso il premio “Tre coni”.

Seguivo la pagina di su Instagram della pasticceria quando ancora pubblicava oltre alle deliziose brioche, anche i gusti dei gelati e delle granite (ora ci sono due pagine distinte). Ero curiosa e le aspettative erano alte. Mio padre ha optato per un sorbetto alla prugna e uno all’ananas e fieno greco. Devo dire che per quanto inconsueto l’ho assaggiato e ho gradito molto l’inusuale accostamento. La compagna di mio padre ha preso un frappè alla millefoglie di crema, mentre io ho optato per una rifrescante granita ai fichi, di cui vado ghiotta.

Da amante della frutta ho apprezzato l’utilizzo di ingredienti freschi e di qualità, assolutamente non scontato assaporare un gelato o una granita alla frutta che effettivamente sanno di frutta.

Pavè Gelati & Granite lo abbiamo trovato all’altezza della sorella maggiore, la pasticceria di cui presto parleremo in un altro articolo.

HYGGE Zona Sant’Ambrogio

HYGGE Zona Sant’Ambrogio

DOVE MANGIARE

Hygge, in via Giuseppe Sapeto 3, è uno dei posti più frequentati dagli amanti del brunch. Viene servito la Domenica e il Sabato, dalle 10:00 alle 15:30. Un successo del tutto meritato e coronato con la vittoria nel programma di Alessandro Borghese, 4 Ristoranti.

Brunch

Ci sono due tipologie di brunch tra cui scegliere: Regular o vegano. Il menù subisce delle modifiche e variazioni in base alla stagione. Non vedo l’ora di tornare in autunno, quando mi hanno preannunciato aggiungeranno i Cinnamon rolls (brioche tipiche danesi alla cannella, hanno il sapore dell’autunno). Il prezzo è fisso, 25 euro con acqua e spremuta comprese. Come ogni brunch che si rispetti troverete uova, yogurt e gragnola, ma non solo. Le proposte sono molteplici tra dolce e salato, le combinazioni di sapori ricercate e stimolanti per il palato.

Hygge, cosa significa?

Prima ancora che questo locale diventasse così noto, in seguito al programma e al passa parola, ero venuta a conoscenza di questo posto grazie ad un’amica dell’università che conosceva la mia fissa per la ricetta della felicità danese, “hygge”. Questa parola, così breve e impronunciabile, non ho mai capito la sua pronuncia esatta (a quanto pare “hugga”), racchiude una filosofia e un modo di concepire la vita che mi sta molto a cuore. Hygge significa letteralmente “calore” o “intimità”, ma in realtà va molto oltre la sua accezione più letterale. E’ difficile dare una definizione, andrebbe vissuta. In pratica con hygge si intende il tempo di qualità passato con le persone care (ma anche da soli), in un atmosfera calda e accogliente. Beh questo locale direi che ha sposato bene questa filosofia rendendo speciale e di valore i piccoli momenti di quotidianità, come prendere un caffè con un amico o un brunch domenicale in famiglia.

Giardino: ORTO BOTANICO un giardino nascosto tra i palazzi di Brera

Giardino: ORTO BOTANICO un giardino nascosto tra i palazzi di Brera

Nella vivace e pittoresca Brera sorge un giardino piccolo ma rigoglioso, con degli abitanti secolari che lo popolano. Infatti sono presenti due esemplari di Ginkgo Biloba pluricentenari, piantati nell’Orto nel 1774 ai tempi di Maria Teresa d’Austria.

La Storia dell’Orto

A partire dal XVI questo spazio verde veniva utilizzato dall’ordine dei padri Umiliati, fino a quando nel XVI subentrarono i Gesuiti. Sotto l’amministrazione di Maria Teresa d’Austria nel 1774 venne effettivamente trasformato in un orto botanico a scopo didattico, infatti venivano coltivate delle piante medicinali. Dal 1935 la gestione è affidata all’Università degli Studi di Milano, mantenendo così il proposito originario.

Aiuole

Nel giardino sono presenti delle aiuole con diverse piante raggruppate a seconda della famiglia o dell’ordine di appartenenza. Inoltre la collocazione delle differenti tipologie di piante segue un preciso criterio che si basa sul diverso microclima delle diverse aree del giardino.

Arboreto

A ridosso della ex-serra vi è una zona dove sono raggruppati una serie di arbusti e alberi, un arboreto. In estate offrono un refrigerio dal caldo soffocante della città. Al centro si trova la vasca dei pensieri, ovvero un’area dotata di panchine nelle quali ci si può sedere e staccare dalla frenesia della metropoli, conversare amabilmente in questo ambiente suggestivo, con i raggi del sole che timidamente filtrano tra le fronde degli alberi.

Ginkgo Biloba

Lo sapete che le foglie dei Ginkgo Biloba sono il simbolo del parco? Questi due esemplari, rispettivamente un maschio e una femmina, sono la coppia di alberi più longeva della città. Li trovate a fianco dell’Arboreto, prima ancora di leggere la targhetta, li riconoscerete per le dimensioni titaniche, le chiome rigogliose e le foglie che hanno una forma particolare, ricordano un ventaglio.

Sono stata in questo giardino a Brera diverse volte, ma l’ultima, ovvero la scorsa domenica, mi sono resa conto che non l’ho mai visto d’autunno, credo che ci tornerò presto per osservare le foglie che cambiano colore. Per conoscere informazioni utili clicca qui.