HYGGE Zona Sant’Ambrogio

HYGGE Zona Sant’Ambrogio

DOVE MANGIARE

Hygge, in via Giuseppe Sapeto 3, è uno dei posti più frequentati dagli amanti del brunch. Viene servito la Domenica e il Sabato, dalle 10:00 alle 15:30. Un successo del tutto meritato e coronato con la vittoria nel programma di Alessandro Borghese, 4 Ristoranti.

Brunch

Ci sono due tipologie di brunch tra cui scegliere: Regular o vegano. Il menù subisce delle modifiche e variazioni in base alla stagione. Non vedo l’ora di tornare in autunno, quando mi hanno preannunciato aggiungeranno i Cinnamon rolls (brioche tipiche danesi alla cannella, hanno il sapore dell’autunno). Il prezzo è fisso, 25 euro con acqua e spremuta comprese. Come ogni brunch che si rispetti troverete uova, yogurt e gragnola, ma non solo. Le proposte sono molteplici tra dolce e salato, le combinazioni di sapori ricercate e stimolanti per il palato.

Hygge, cosa significa?

Prima ancora che questo locale diventasse così noto, in seguito al programma e al passa parola, ero venuta a conoscenza di questo posto grazie ad un’amica dell’università che conosceva la mia fissa per la ricetta della felicità danese, “hygge”. Questa parola, così breve e impronunciabile, non ho mai capito la sua pronuncia esatta (a quanto pare “hugga”), racchiude una filosofia e un modo di concepire la vita che mi sta molto a cuore. Hygge significa letteralmente “calore” o “intimità”, ma in realtà va molto oltre la sua accezione più letterale. E’ difficile dare una definizione, andrebbe vissuta. In pratica con hygge si intende il tempo di qualità passato con le persone care (ma anche da soli), in un atmosfera calda e accogliente. Beh questo locale direi che ha sposato bene questa filosofia rendendo speciale e di valore i piccoli momenti di quotidianità, come prendere un caffè con un amico o un brunch domenicale in famiglia.

Bar: CAFFE’ NAPOLI, il caffè alla napoletana con la cremina a Milano

Bar: CAFFE’ NAPOLI, il caffè alla napoletana con la cremina a Milano

Lo avreste mai detto? La possibilità di gustare un autentico caffè alla napoletana a Milano? Beh, forse la vostra possibilità si trova dietro l’angolo, e con dietro l’angolo intendo letteralmente, perché disseminati per tutta la città potete trovare Caffè Napoli.

Succede che tra un giro e l’altro per la città, arriva il momento di una pausa e spesso Caffè Napoli è la risposta.

Siamo stati nella maggior parte dei Caffè Napoli a Milano, ma devo dire che il caffè è sempre buono in qualsiasi locale si prenda.

La cremina è veramente una preziosità che gli conferisce una marcia in più. A noi piace molto il locale che si trova in zona piazza Gae Aulenti.

Oltre al classico caffè espresso, ci sono gli speciali, non li abbiamo ancora testati ma sembrano molto golosi.

Non solo caffè, ovviamente ci sono anche i cornetti per la colazione e non poteva mancare la sfogliatella, che ho molto gradito. Il menù offre anche altri dolci tipici come il babà e, rivisitate in chiave mini, la pastiera e la caprese.

Interessante osservare anche gli arredi che ricordano una tipica casa partenopea, dalle maioliche rosse alle pareti blu che richiamano il mare. Nonostante il carattere deciso di questi elementi, nell’insieme rimane tutto molto equilibrato e sobrio perché il vero protagonista deve rimare il caffè.

Di solito integro la mappa all’articolo, ma visto che sono numerosi i caffè Napoli vi rimando alla loro pagina del sito per scoprire tutti gli indirizzi (clicca qui).

Chiesa: SANTA MARIA DELLA GRAZIE (e il CENACOLO)

Chiesa: SANTA MARIA DELLA GRAZIE (e il CENACOLO)

La chiesa Patrimonio dell’UNESCO

Santa Maria delle Grazie è un monumento straordinario patrimonio dell’UNESCO e vetta milanese dell’arte rinascimentale. Più precisamente, essa raccoglie in sé elementi gotici della tradizione artistica lombarda con quelle che, all’epoca, erano le novità rinascimentali, volute da Ludovico il Moro.

Il Duca di Milano voleva che la chiesa seguisse le innovazioni della contemporanea arte quattrocentesca, per non rimanere indietro rispetto alle altre grandi città italiane.

Queste novità sono ravvisabili nell’abside, nella tribuna e nella cupola, tradizionalmente considerate opere del Bramante. In contrapposizione alle gotiche campate a volte a crociera delle navate.

La nuova chiesa non fu scelta solo per rispecchiare le nuove esigenze artistiche di Ludovico, ma divenne anche il luogo prescelto per la sua sepoltura e quella degli altri membri della famiglia, prima fra tutti la moglie Beatrice d’Este.

Questo edificio era inoltre parte di un complesso conventuale, appartenente all’Ordine Domenicano.

L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci

Proprio il refettorio del convento conserva il “Cenacolo” di Leonardo da Vinci. Il celebre dipinto, realizzato con una tecnica di pittura parietale particolare, ha provocato non pochi problemi alla sua conservazione. Nella sua storia ha subito, infatti, molti restauri, tra cui ricordiamo un grande intervento novecentesco, durato più di vent’anni, che ha avuto il merito di riportare alla luce dettagli e colori originali.

L’impatto, una volta entrati nel refettorio, è grandioso. Poter ammirare dal vero un’opera che da sempre è presente nel nostro immaginario in quanto citata, riprodotta senza possibilità di posa, è un’esperienza unica. Inoltre, è immediata la percezione della genialità e dello studio del suo maestro, che sempre, volente o nolente, vela ogni sua opera di una misteriosa patina, forse dovuta alla natura sfuggente della mente di Leonardo?

Ps: ricordate di prenotare la visita al Cenacolo per vederlo!